I consigli dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità sul funzionamento dei sistemi di allarme domestici
L'estate si sa è la stagione preferita dei ladri. In questo periodo infatti le aziende chiudono, i lavoratori partono, le città si svuotano ed è dunque necessario prendere alcuni provvedimenti che ne possano salvaguardare la sicurezza. Per aiutare i consumatori, le aziende e i proprietari di casa a proteggersi al meglio l'Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ) ha redatto alcuni consigli sul funzionamento dei sistemi di allarme domestici.
CON O SENZA FILI?
Impianti con fili (via cavo): viene alimentato da un circuito a bassa tensione ed è necessario che tutti i componenti del sistema vengano collegati da una rete di cavi elettrici da incassare nel muro. Alcuni modelli hanno la caratteristica di poter essere inseriti, con i dovuti accorgimenti, nell'impianto elettrico preesistente, senza dover rompere i muri. Il vantaggio di questo tipo di allarme è la sua sicurezza: è sicuro perché tutti i componenti sono collegati da una rete di cavi elettrici e, tagliando i fili, scatta subito l'allarme. Gli svantaggi risiedono invece sia nei costi di installazione più elevati, sia nella necessità di ricorrere a opere murarie se non si è in fase di ristrutturazione o se le canaline dell'impianto elettrico non posso ospitare i fili dell'impianto d'allarme per collegare la centrale, i rilevatori e la sirena.
Impianto senza fili (a onde radio): in questo tipo d'impianto, le componenti non hanno bisogno di alcun cablaggio e comunicano tra loro via etere, sfruttando le onde elettromagnetiche. Ogni dispositivo è alimentato da batterie a lunga durata, il che rappresenta già un primo vantaggio perché permette all'allarme di continuare a rimanere attivo e funzionante anche in situazioni dove può venire a mancare la corrente per diverse ore. Un vantaggio considerevole di questo tipo di impianto è l'installazione rapida, senza lavori di muratura, che consente il risparmio sui costi di manodopera. Inoltre, questo tipo di impianti può essere modificato e ampliato nel tempo e, in caso di trasloco, può essere facilmente reinstallato nella nuova casa. Lo svantaggio di questi dispositivi può essere legato alle interferenze radio (non dimentichiamoci, infatti, che l'etere è utilizzato per tante altre trasmissioni) anche se ultimamente, come meglio illustrato più avanti, la tecnologia si è molto raffinata offrendo prodotti molto più stabili e affidabili.
IMPIANTI MISTI E INTEGRATI.
Impianto misto: si compone di una parte realizzata via cavo (ad esempio dove sono previste canalizzazioni) e una parte funzionante via radio. Di solito la posa dei cavi è prevista solo per alimentare la centrale d'allarme e le sirene, mentre gli altri elementi funzionano a onde radio. L'impianto misto risulta particolarmente adatto per situazioni in cui si devono ampliare impianti preesistenti in luoghi dove non è possibile effettuare lavori di muratura.
Impianto integrato: è forse il metodo più completo per proteggere realmente la propria casa, grazie all'abbinamento delle misure di protezione attiva con quella passiva: una forma di sicurezza integrale che è anche una valida risposta alle tecniche di effrazione più raffinate. In questi dispositivi la serratura elettronica della porta blindata è collegata all'antifurto.
PROTEGGERE LA CASA DALL'ESTERNO O DALL'INTERNO? Più del 70% dell'efficacia di un sistema d'allarme si deve a una corretta progettazione e installazione. Gli appartamenti meno a rischio sono quelli ai piani intermedi, senza terrazzi o balconi. Inoltre, se i punti di passaggio sono pochi e obbligati, è possibile avere un buon livello di sicurezza con impianti dotati di pochi sensori e, quindi, più economici. Gli appartamenti più a rischio sono quelli a piano terra o ai piani alti, con terrazzi e balconi. I sistemi di allarme più diffusi sono due: il perimetrale e il volumetrico. Il primo protegge l'abitazione dall'esterno, il secondo dall'interno. L'ideale sarebbe integrarli in quanto, se un ladro riesce a superare la protezione perimetrale, scatta l'allarme del volumetrico.
Sistema perimetrale: viene installato lungo le pareti esterne dell'abitazione creando così una vera e propria cintura difensiva. Suona solo se vengono aperte finestre, porte finestre e porte di ingresso. è ottimo quando c'è bisogno di protezione durante la notte, vista la possibilità di muoversi liberamente all'interno senza generare falsi allarmi. I vantaggi garantiti da questa tipologia di sistema sono due: la possibilità di attivarlo anche con persone dentro casa e, se si è fatta una suddivisione in aree in fase di installazione, quella di poter scegliere la singola zona da proteggere.
Sistema volumetrico: per bloccare il ladro che è riuscito a introdursi in casa è necessario creare un efficace campo di sorveglianza, installando negli ambienti dei sensori, detti volumetrici, in grado di intercettare sia una presenza fisica attraverso la rilevazione di una variazione di temperatura o anche solo un movimento. Al passaggio di un individuo, il sensore invia un segnale che fa scattare la sirena o il collegamento con la polizia. è utile se si esce anche solo per brevi periodi perché non è necessario chiudere tutte le finestre, ma non c'è possibilità di attivarlo con persone all'interno.
SISTEMI WIRELESS. I sistemi di allarme elettronici senza fili, altrimenti noti come “wireless”, sono quelli che utilizzano le onde radio per il trasporto delle segnalazioni generate dai rivelatori. Negli ultimi anni si è assistito a una diffusione sempre maggiore di questi impianti, le cui tappe più rilevanti sono state: la disponibilità dell'intera gamma di sensori; la disponibilità di sistemi tele gestiti, che consentono all'installatore di conoscere dalla propria sede, tramite un collegamento sulla rete telefonica, le esigenze di manutenzione e di intervenire a distanza sul sistema. Di base, i sistemi antintrusione via radio possono essere parzialmente o totalmente senza fili. I primi utilizzano gli impulsi radio per la trasmissione dei segnali fra le varie apparecchiature, ma hanno la centrale di allarme e la sirena esterna collegate alla rete elettrica (tramite l'alimentatore); i secondi trasmettono segnali via radio e si avvalgono di apparecchiature autoalimentate.
Dal punto di vista dell'utente, il funzionamento di un sistema antintrusione via radio è analogo a quello di un sistema via cavo: installazione della centrale di allarme per comandare l'impianto, dei rivelatori per rilevare l'intrusione e dei dispositivi di allarme (sirene e/o combinatori telefonici) per segnalare l'allarme.
I sistemi radio operano prevalentemente nella banda UHF: ogni rivelatore è dotato di un trasmettitore radio miniaturizzato e di bassa potenza, in grado di trasmettere alla centrale non solo lo stato di allarme, ma anche quello di carica della batteria interna. Al fine di evitare che possibili radiodisturbi possano generare condizioni di falso allarme, i vari dispositivi dispongono di un codice programmato nella fase d'installazione, che consente alla centrale di riconoscere il rivelatore. In alcuni modelli, la centrale gestisce anche i segnali di verifica funzionale che i vari trasmettitori periferici devono emettere entro certi intervalli di tempo (ad esempio, una volta al giorno). La loro mancata emissione viene riconosciuta dalla centrale e segnalata. La portata di un impianto senza fili raggiunge i 30-60 m ed è, quindi, più che sufficiente a coprire via aria le stanze di un appartamento o di un edificio di medie dimensioni.
I vantaggi che offrono i sistemi senza fili sono fondamentalmente due: il primo è che permettono di evitare l'esecuzione di opere murarie (cavi sotto traccia, posizionamento di canaline, ecc.) che, in alcuni casi, possono creare seri problemi estetici negli ambienti da proteggere. Si pensi, ad esempio, al fatto di dover operare su pareti tappezzate o addirittura affrescate, con tutte le difficoltà del caso e costi elevati per il ripristino. Il secondo vantaggio è rappresentato dalla rapidità di installazione e, quindi, dai minori costi di messa in opera. Infine, avere una batteria autonoma interna rappresenta un ulteriore vantaggio perché garantisce l'attività dell'impianto anche in caso di mancata corrente.